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Esiliato per motivi politici in Europa, Amado decide di affrontare direttamente il problema della storia politica brasiliana, descrivendo il periodo della dittatura instaurata nel 1937 da Getúlio Vargas, dopo aver raccontato il mondo dei contadini e della gente più umile. Mescola vicende e personaggi di tutti gli strati sociali, intreccia storie vere e inventate, fondali tropicali e squallidi panorami metropolitani. Un ritratto del Brasile nei drammatici momenti che precedono la Seconda guerra mondiale, in cui Amado dà forza alla propria passione politica, alla denuncia critica della repressione e della violenza, al desiderio di giustizia e alla speranza in un'utopia che pareva a portata di mano.